La tennista italiana, campionessa del mondo nel 2006, racconta a Leiweb la promessa che l'ha aiutata ad arrivare alla finale di Wimbledon nonostante una grave malformazione ai piedi. E quel viaggio a Medjugorje che oggi le ha ridato la serenità.
Pascale Gryson-Selmeci, abitante del Braban belga, sposa e madre di famiglia, testimonia la sua guarigione avvenuta a Medjugorje, venerdì 3 agosto dopo aver preso la Comunione durante la S. Messa. La signora sofferente di una „leucoencefalopatia“, malattia rara ed incurabile i cui sintomi appartengono a quelli delle forme di sclerosi a placche, partecipa al pellegrinaggio organizzato a fine luglio, in occasione del pellegrinaggio dei giovani. Patrick d’Ursel, uno degli organizzatori, è stato testimone della sua guarigione.
Secondo i testimoni, quest’abitante del Braban belga, era malata dall’età di 14 anni, e non era neanche più in grado di esprimersi. Dopo aver preso la S. Comunione, Pascale ha avvertito dentro di sè una forza. Con grande sorpresa del suo sposo e dei suoi cari, ad un certo punto si mette a parlare e...si alza dalla sua sedia! Patrick d’Ursel ha raccolto la testimonianza di Pascale Gryson.
Di Benedetta Sangirardi
Ania ha una casa in affitto, a Milano. Colorata, accogliente. Entrando si ha l'impressione di un appartamento vissuto, molto. Non è una di quelle case dalle quali esci la mattina presto per tornare la sera tardi. Ania Goledzinowska, 28 anni, modella polacca, intercettata nell'inchiesta Ruby-gate per le serate "Bunga Bunga", fidanzata con Paolo Beretta (nipote di Silvio Berlusconi) è una ragazza dolcissima. Mi accoglie in tuta e canottiera, computer acceso sul divano. Lei, bionda e occhi azzurri, è impegnata a scrivere il suo secondo libro, "un triller con sfumature religiose". Ben diverso dal primo "Con Occhi di Bambina" (Piemme incontri), balzato tra i 100 libri più venduti in Italia (è all'81esimo posto).
Per sapere cosa vivono i giovani quando si sentono chiamati a scoprire l’amore di Dio è necessario chiederlo a chi ha fatto personalmente questa esperienza. In un intervistafr Jean Uriel Frey, membro della Comunità delle Beatitudini, ci racconta la sua conversione avvenuta a Medj. e come ha messo a disposizione di altri giovani il suo "tesoro".
Devo dire che sono stato a Medj per una chiamata della Madonna, che si è servita di un articoletto proprio sull’Eco di Maria Regina della Pace che diceva che non c’era un sacerdote italiano che badasse ai pellegrini di lingua italiana. Questa l’ho sentita proprio come una chiamata nel fondo del mio cuore. Ho chiesto alla Madonna che mi des-se un segno per capire se veramente questa fosse una sua chiamata: che mi desse un biglietto per andarci e che provvedesse al soggiorno. Di lì a poco è avvenuto proprio così, perché ero a cena da amici, e uno di loro ha detto che aveva un biglietto in più per andare a Medj e lo voleva dare a qualcuno… Andando poi a Medj ho chiesto discernimento a p. Slavko che mi ha confermato che la Madonna mi chiamava a stare lì per comprendere i progetti di Dio.
Jim Caviezel, attore statunitense, figlio di un medico oriundo svizzero-slovacco e di una irlandese, è diventato famoso in tutto il mondo per aver interpretato il ruolo di Gesù nel film “Passion Christi” di Mel Gibson.
Le toccanti scene della flagellazione e della crocifissione di Gesù hanno originato molte discussioni sulla fede. In relazione a questo film si è parlato delle conversioni che hanno sperimentato alcuni spettatori. Chi è questo Jim Caviezel che ha recitato in modo così toccante? In una intervista, rilasciata alla rivista “Oasi della Pace”, ha dichiarato che senza le sue esperienze a Medjugorje, dove gli è stata donata una nuova dimensione della fede, non avrebbe potuto interpretare questo ruolo.
L’attore, che nello scorso febbraio ha visitato Medjugorje per la sesta volta, di passaggio a Vienna, ha rilasciato al dott. Christian Stelzer l’ intervista qui di seguito riportata.
Nell’Aprile 2009 è stato a Medjugorje Mons. Leo Maasburg, direttore nazionale di MISSIO Austria. Per molti anni egli ha accompagnato Madre Teresa nei suoi viaggi ed in occasione dell’apertura di nuove case in diversi paesi. Ha predicato esercizi spirituali alle sorelle di Madre Teresa in tutto il mondo. Quando Madre Teresa ha aperto le sue prime case a Mosca ed in Armenia nel 1988, P. Leo è stato consigliere spirituale delle sorelle per diversi mesi e con ciò anche il primo sacerdote cattolico “ufficiale” nell’Unione Sovietica a quel tempo. Successivamente, insieme ad un grande imprenditore italiano, ha avviato la più grande famiglia radiofonica cattolica “Radio Maria” che oggi è presente in tutti i continenti.
Nel contesto della Beatificazione di Madre Teresa, egli è stato l’unico membro dell’equipe che non apparteneva alla Congregazione di Madre Teresa.
Parliamo con Monsignor Giovanni Battista Pichierri, Vescovo di Trani, in Puglia il quale precisa: “Ritengo giusta e legittima la posizione di prudenza della Chiesa sul tema. I veggenti continuano a parlare, quindi bisogna aspettare. Ma se i fedeli quasi in massa ci vanno, una ragione positiva ci sarà.
L'8 Settembre, con una Messa Solenne nella Basilica del Santo Rosario a Lourdes nella Festa della Natività della Beata Vergine Maria, si è concluso il 22° Congresso Internazionale Mariologico-Mariano. La Messa è stata presieduta dal Cardinale Paul Poupard, delegato speciale del Santo Padre, che ha anche presieduto il Congresso.
Intervista di Lidija Paris
Mons. Eduardo Horacio García, Vescovo Ausiliare di Buenos Aires, è stato a Medjugorje con un gruppo di pellegrini dell'Argentina all'inizio di Ottobre 2008. Mons. García è nato nel 1956 ed è Vescovo da cinque anni. Marija Stegnar, una argentina croata che da molti anni regolarmente porta gruppi a Medjugorje, ha accompagnato questo pellegrinaggio.
Intervista di Žarko Ivković, Dal quotidiano croato Vecernji list (Trad. Jadranka H.)
In questi giorni ha avuto una eco sensazionale la notizia che il Vaticano avrebbe incominciato a fare il regolamento dei conti con il fenomeno di Medjugorje e che il Papa stesso l’avrebbe giudicato un inganno. Nel retroscena di questa non veritiera informazione c'era il caso di fra Tomislav Vlašić, il quale è stato condannato dal Vaticano per “ divulgazione di dubbie dottrine, manipolazione delle coscienze, sospetto misticismo, disubbidienza ad ordini legittimamente impartiti ed addebiti contra sextum”.
Siccome si tratta di un Sacerdote che ha prestato il suo servizio a Medjugorje, la veridicità delle apparizioni della Madonna è di nuovo messa in dubbio.
Padre Livio Fanzaga è un sacerdote religioso, membro della Congregazione dei Padri Scolopi, un Ordine Religioso clericale fondato nel secolo XVII da S. Giuseppe Calasanzio (1557-1648) e dedito all'apostolato dell'educazione dei fanciulli e giovani, preferibilmente poveri.
Il Prof. Dott. Mark Miravalle, Professore di Teologia e Mariologia dell'Università Francescana di Steubenville (USA), è Diacono permanente, è un uomo sposato, padre di otto figli. Poco dopo l'inizio delle apparizioni, mentre lavorava al suo Dottorato a Roma, è venuto a Medjugorje per esaminare gli avvenimenti.
Alois Epner è un settantaseienne insegnante in pensione dell’Alta Austria. E’ nato in Croazia, ma nel 1944 tutta la famiglia fu costretta a lasciare il paese per fuggire dai comunisti. Non dimenticando mai l’infanzia in patria, ha trovato una nuova casa nell’Alta Austria. E’ venuto per la prima volta a Medjugorje nel 1984 e da allora viene molto spesso. Quando parla delle sue esperienze i suoi occhi si riempiono di lacrime. (Intervista: Krešimir Šego)
Fra Jose Rodriguez Carballo, Ministro Generale dell’Ordine Francescano, ha visitato Medjugorje l’8 Ottobre 2007. Egli è stato in Erzegovina dal 7 al 10 Ottobre visitando i confratelli della Provincia Francescana erzegovinese della Assunzione della Beata Vergine Maria. Per Radio “Mir” Međugorje ha parlato con lui Dragan Soldo.
Ero un giovane sacerdote, ordinato da appena quattro anni. All’epoca il parroco era p. Pervan, e quando mi ha detto che sarei dovuto venire a Medjugorje in veste di aiutante spirituale ho avuto un po’ di paura, mi sembrava una piccola una sfida, perché ero fresco di ordinazione e a Medjugorje ero sempre venuto come pellegrino, finché non ho maturato la decisione di diventare frate. Poi qualche volta venivo ad aiutareper le confessioni. È completamente diver-so venire qui ogni tanto, perché quando vivi a Medjugorje ci sei dentro, vivi nel cuore la presenza di Maria.
P. Rainer Herteis, nato nel 1975, ha ricevuto l’Ordinazione Sacerdotale il 6 Maggio 2006 nella Diocesi di Eichstätt in Germania. La storia della sua vita e la sua vocazione sono strettamente legate a Međugorje. Nel Giugno 2007 è stato a Medjugorje. Lidija Paris ha parlato con lui.
Sono nato con la vista debole. Quando ero all’asilo i medici determinarono che avevo una malattia della retina che è incurabile dal punto di vista medico. Un disturbo metabolico che mi portò quando avevo solo 25 anni a poter vedere solo una luce molto piccola. Poiché i medici mi davano poca speranza di vedere di nuovo, ho conosciuto una donna che mi disse: Pregherò per te. Avevo circa 15 anni quando ha pregato per la prima volta per me. Allora ho sentito un calore molto forte ed ho concluso che poteva venire solo da Dio. Questa fu per me la prima esperienza che Dio era un Dio vivente che può ascoltare le nostre preghiere, un Dio che ci ama e che è qui per noi.
Nel Maggio 2007 un gruppo di pellegrini è venuto a Medjugorje da Hong Kong e Macao. Il gruppo è stato accompagnato da un Sacerdote e guidato da Michelle Yau Ivy (Hong Kong) e da S. Claire-Marie (Macao). Lidija Paris ha parlato con loro.
Michelle Yau Ivy: Tutto è iniziato nel Dicembre del 2001 con il mio primo viaggio qui. Ero venuta solo per divertimento con un gruppo di amici da Hong Kong. Non mi aspettavo nulla. Volevo solo venire con gli amici. Dopo questo viaggio, ricevetti una grande benedizione. Quando tornai mio marito mi chiese di imparare a pregare il Rosario ed è diventato veramente devoto a questo. Ero molto sorpresa. Poco tempo dopo mi chiese di imparare il Catechismo e cinque mesi dopo fu battezzato nella festa dell'Assunzione della Madonna. Ora lui lavora per i monaci nel Monastero „Nostra Signora della Gioia“ a Hong Kong! Per me questo è un frutto di Medjugorje. Allora cominciai a pensare di ritornare e decisi di portare qui un gruppo. Sapevo che le persone desideravano venire, ma erano molto spaventate. Tentai di organizzare un viaggio. A Hong Kong si diceva che questo era un posto molto freddo, senza elettricità e senz'acqua, dove la gente mangia solo pane, così essi pensavano di dover portare con sé quanto più cibo possibile! Questo è ciò che abbiamo fatto nel primo viaggio!
Mons. Bernardo Cazzaro, Servo di Maria, Arcivescovo Emerito di Puerto Montt (Cile) ha trascorso la maggior parte della sua vita come missionario in Cile. Alla fine del suo servizio episcopale attivo è tornato in Italia per aiutare come consigliere spirituale a confessore nel Santuario mariano di Monte Berico.
Nel maggio 2007, durante un pellegrinaggio a Medjugorje con un gruppo proveniente da Vittorio Veneto, in una intervista con Lidija Paris egli ha espresso le sue impressioni su Medjugorje.
Il villaggio è tranquillo in questi mesi d’inverno. A molti proprietari di pensioni e per i veggenti, la scarsa presenza di pellegrini permette di passare più tempo in famiglia attorno al camino. Il mese scorso una signora cinese è venuta a passare qualche giorno nella nostra comunità a Medjugorje. Ci ha detto che deve essere facile per i veggenti discernere la Volontà di Dio. "Poiché voi vedete la Santa Vergine tutti i giorni, disse, voi sapete come seguire il giusto cammino. Ma noi, come possiamo conoscere la volontà di Dio nelle nostre vite e come possiamo essere sicuri di non sbagliarci?" Mi sono permessa di chiedere a Vicka di passare un po’ del suo "tempo d’inverno" con noi e di condividere alcune delle sue illuminazioni…. Ha accolto molto gentilmente la mia amica.
Era sorridente, serena, radiosa, con quel sorriso noto a tutti i pellegrini che da vent'anni le si accostano per ascoltare l'ennesima testimonianza dei suoi incontri con la Vergine. Ma questa volta il sorriso era destinato principalmente al suo sposo, a quell'uomo che la Gospa le ha donato in modo quasi in atteso e che da oggi in poi le sarà compagno nella vita e sostegno nella sua missione al servizio dei messaggi di Maria. E' il 26 gennaio, un sabato, il giorno che la veggente Vicka ha sposato, nella parrocchia di S. Giacomo, Marijo Mijatovic, originario di Sarajevo. Il matrimonio, iniziato alle 14:00, è stato benedetto dal parroco, fra Branko Rados. Tra i concelebranti: fra Jozo Zovko, fra Ivan Landeka e una ventina di sacerdoti da tutto il mondo. Grandissimo il numero di parrocchiani, amici, parenti raccolti intorno ai due sposi, compresi Jakov, Ivanka e Mirjana, presenti con le loro famiglie. Il parroco nella sua omelia ha riflettuto sull'essere il sale della terra e la luce del mondo.
Intervista con Mons. Girolamo Grillo da Civitavecchia - «L'albero si riconosce dai frutti». Monsignor Girolamo Grillo cita il Vangelo per rispondere a chi gli chiede, dieci anni dopo, un giudizio sulla vicenda della Madonnina che piangeva sangue. Tanti ne sono passati, infatti, dal 2 febbraio 1995, quando il fenomeno si manifestò per la prima volta. E il vescovo di Civitavecchia, che il successivo 15 marzo fu testimone diretto di una delle lacrimazioni, oggi salta a pie' pari tutti i discorsi sul «vero o falso», e ricorda un colloquio avuto proprio in quei giorni con il cardinale Joseph Ratzinger. «"Eminenza" - gli dissi - se non si tratta di un fatto soprannaturale tutto si sgonfierà da sé. Ma se lo fosse, nessuno potrà fermare la Madonna». E lui mi rispose: «Sì è proprio così».
Questa intervista è stata condotta da Marie Czernin per il Mensile Cattolico Tedesco PUR ed è stata pubblicata nel Dicembre 2004. (PUR - Politik und Religion, Magazin tedesco molto famoso guidato da due giornalisti Bernhard i Martin Muller, fratelli di quasi 43 anni). Il loro mensile è cattolico e viene consegnato a tutti i Vescovi tedeschi. Sono molto devoti a Fatima, dove è nata l’idea di realizzare questo mensile.
P. Dermod McCarthy, ordinato sacerdote nel 1966, redattore di programmi religiosi a RTE, stimato per i sui successi nelle trasmissioni religiose, consulente del Pontificio Consiglio per le Comunicazioni Sociali presso la Santa Sede ed ex coordinatore della Pro-Cattedrale di Dublino, è stato a Medjugorje nel mese di giugno del 2006, insieme ad un grande gruppo di circa 300 pellegrini irlandesi. Alla conclusione del suo pellegrinaggio, ha condiviso con noi i suoi pensieri ed esperienze. (intervista di Lidija Paris)
Jelena, sei assente da un po’ di tempo dalle pagine dell’Eco. Cosa caratte-rizza la tua vita in questo tempo, chi sei tu oggi?
Stiamo aspettando il terzo figlio, ma la gravidanza non va secondo le nostre previ-sioni e mi è stato chiesto di fare un riposo assoluto. Però è un periodo in cui mentre sperimento tutti i limiti del corpo, vedo che in questa mia condizione di immobilità lo spirito si può allargare sempre di più. E allora vivo questo momento anche come grazia, perché l’amore ha due lati: il primo è la gioia e lo slancio nel dare, in una dona-zione che tuttavia coinvolge anche la croce. Ma quando la croce è vissuta, la gioia diventa ancora più profonda. In questo modo tutto si rimette a posto. Sembra che la vita per essere vera, cioè così come noi la immaginiamo, debba filare liscio! Comprendo invece, sempre di più, che la sofferenza è la vera vita. Posso dire, allora, che in questo momento sto vivendo questa “vera vita”.
Ricorre quest’anno il 25° anniversario delle apparizioni della Madonna a Medjugorje. Tu sei stato testimone degli eventi straordinari dei primi anni. Che cosa si risveglia oggi nella tua memoria, alla luce del tuo cammino personale e della tua esperienza sacerdotale?
Dal punto di vista del mio passato a Medjugorje, in questo momento non mi tornano in mente molte cose. Dal 1985 mi sono gradualmente ritirato da Medjugorje per vivere nella contemplazione. Man mano che entravo nel rapporto più profondo con Dio, si apriva la memoria della mia anima, quello spazio cioè in cui lo Spirito Santo assumeva sempre di più il ruolo di attore principale, e rivelava il Mistero. In questa memoria non sono presenti tanto i fenomeni di Medjugorje in quanto tali, ma piuttosto la verità divina di Dio vivo e vero, della Madre di Dio che è presente in noi e che opera in noi. Questa è la verità accolta dalla Chiesa.
Riportiamo alcuni passi tra i più toccanti dell’intervista fatta a Vicka da padre Livio di Radio Maria all’inizio di quest’anno 2000. Saranno espressioni assai gradite ai nostri lettori perché rivelano un’autentica testimone di questo tempo di grazia. Attraverso le risposte a domande di vario genere, Vicka manifesta con semplicità e chiarezza, una profonda spiritualità; traspare dal suo conversare un’intima e continua unione con il Signore, con la Madonna.
David Ianni, pianista e compositore lussemburghese, è venuto a Međugorje per iniziare in preghiera il nuovo anno 2006. E’ venuto con la Comunità Cattolica “Amici di Dio” dall’Austria (vedi: http://www.amicididio.com).
David Ianni è nato nel 1979 in Lussemburgo. All’età di 9 anni ha iniziato a studiare il piano in Lussemburgo e in seguito a Londra ed a Maastricht. A 16 anni ha avuto il suo debutto in Lussemburgo col Secondo concerto per piano di Franz Liszt, con l’Orchestra Filarmonica del Lussemburgo. Sono seguiti molti concerti di successo – sia da solista che con l’Orchestra – in tutta Europa, in Giappone ed in India, e l’incisione di diversi CD.
Nel Settembre 2005 è venuto a Medjugorje in pellegrinaggio privato con 17 pellegrini Mons. José Domingo Ulloa Mendieta, O.S.A., Vescovo Ausiliare dell’Arcidiocesi di Panama. Ha parlato con lui Dragan Soldo, giornalista di Radio “Mir” Medjugorje.
Dragan Soldo: Può dirci come ha conosciuto Medjugorje e quali sono state le sue esperienze?
Mons. José Domingo Ulloa: Il Sacerdote Fancisco Verar, con il quale ho studiato Teologia mi aveva già parlato di Medjugorje. Ora era arrivato il momento di venire personalmente. Quello che ho vissuto è al di sopra di tutte le mie aspettative. L’incontro con così tanti pellegrini è un’esperienza straordinaria. Vedo il loro desiderio di conversione e cambiamento. Per me è molto importante ricordare l’opera sociale praticata qui a Medjugorje. Pone l’accento su ciò che Maria sta facendo: vale a dire essere sempre pronti a aiutare gli altri. I miei pellegrini sono venuti qui preparati. Medjugorje li ha colpiti e rimarrà sempre in loro il ricordo di questa massa di gente che viene qui a pregare.