"Grazie per aver risposto alla mia chiamata!" Maria ringrazia sempre; mi aveva colpito questa cosa ma solo ora comprendo! Qualunque sia la circostanza che ci porta a Medjugorje, siamo stati chiamati. Ed io, monaca di clausura, che in seguito a problemi di salute sono stata condotta a quel luogo santo - con i dovuti permessi naturalmente - e ospitata in una casa di preghiera della nuova Comunità di vita contemplativa "Regina della Pace, completamente tuoi...", con immensa gratitudine mi chiedo ancora a che debbo che la Madre del mio Signore mi abbia chiamata a sé.
Contemporaneamente all'inizio delle apparizioni della Vergine si è avvertita l'esigenza di farle conoscere all'opinione pubblica in modo adeguato. L'obiettivo è quello di aiutare la gente ad arrivare alla verità ed è questo lo scopo dell'attività che viene attualmente svolta.
Alcuni dicono che sin dall'inizio era necessario creare un sistema efficace per la diffusione del messaggio sulle apparizioni della Vergine dal centro in cui esse si verificano. Al tempo stesso, sono giustificate le difficoltà che non hanno consentito di raggiungere questo obiettivo. Pensiamo al 1981, al momento in cui ebbero inizio le apparizioni: Medjugorje era sotto la dittatura comunista. Questo voleva dire trovarsi costantemente sotto il controllo della polizia e non potersi accostare o sviluppare i sistemi contemporanei di comunicazione sociale. Per una sola parola, o anche meno, si poteva finire in prigione. Questa condizione ha fatto sì che fosse difficile trovare la disponibilità dei laici che si trovavano nella possibilità di occuparsi della diffusione dei messaggi della Vergine servendosi dei mezzi di comunicazione sociale. Una terza grande difficoltà era rappresentata dalla posizione contraria del vescovo nei confronti degli eventi di Medjugorje, dopo il suo entusiamo iniziale ed il coraggioso atteggiamento dinanzi alle autorità comuniste.
Un messaggio insolito non tanto nel contenuto quanto nel tono. Mentre infatti il contenuto riguarda sempre e solo la necessità della conversione, del ritorno a Dio, del-l’abbandono in Lui, del cammino serio, consapevole, determinato verso la vita eterna, il tono non è più quello dell’invito ma del rimprovero. Abituati a sentirci esortati, sollecitati, spronati siamo colti di sorpresa di fronte a questo messaggio che non contiene più, almeno esplicitamente, alcun invito ma sembra fotografare una situazione di distanza fra Dio e Maria da una parte e noi dall’altra.
Anzi, tutt’altro! Mons. Pavel Hnilica fu un coraggioso testimone nella Chiesa della grazia straordinaria che scaturisce da quel luogo. Famosa la sua lettera ai gruppi di preghiera legati a Medj. scritta nel 1997. Ne riportiamo alcuni stralci perché riescono a sintetizzare in modo molto eloquente il valore dell’evento Medjugorje.
Abbiamo celebrato da poco il Giubileo del Cielo, la presenza della Madonna fra noi per ben 25 anni. Da quel lontano 25 giugno 1981 ad oggi una buona parte del mondo è approdata a Medugorje. Alcuni vi sono solo passati, altri, i più, dopo la prima volta sono tornati e tornano spesso, come ad un appuntamento d’amore di cui si sente il richiamo.
Medugorje è conosciuta ormai in tutti gli angoli della terra, sia pure per sentito dire, ed ogni volta che vi si torna è come bere una sorsata d’acqua sorgiva, fresca che disseta la nostra sete di Dio, del suo amore; sete innata nel nostro cuore, talvolta ignorata, volutamente o no, e che spesso pretendiamo di placare con qualche sorsata di “acqua inquinata”.
C’è un’espressione che ricorre con sorprendente frequenza nei messaggi della Regina della Pace, al punto da non suscitare ormai particolare emozione nei cuori distratti dei suoi figli: “Io sono con voi!” .
Padre Slavko, a chi gli chiedeva qual era secondo lui il messaggio più importante che il Cielo offriva a Medjugorje, rispondeva sistematicamente: “la presenza speciale di Maria tra di noi”.
Alcuni anni fa, quando ero Vescovo in Louisiana, doveva essere il 1988, feci la mia prima visita “Ad Limina” al Santo Padre a Roma.
Gli altri Vescovi della Louisiana erano con me e, come era costume di Giovanni Paolo II, fummo invitati ad unirci a pranzo con lui. C’erano otto di noi a tavola con lui.
Fu servita la minestra. Il Vescovo Stanley Ott of Baton Rouge, La., che intanto è ritornato al Padre, chiese al Santo Padre: “Santo Padre, cosa pensa di Medjugorje?”.
Meditazioni di P. Tomislav Vlasic e P. Slavko Barbaric dal luglio al dicembre 1985
"Il momento della preghiera è il momento della trasfigurazione dell'anima, perciò dobbiamo essere pronti a mettere tutto sulla croce, perché soltanto se l'uomo vecchio muore saremo trasformati. Dobbiamo permettere a Gesù di fare questa trasformazione, questa trasfigurazione della nostra anima. Ecco, il mio desiderio è che voi seguiate questi messaggi in modo particolare attraverso una preghiera continua, quotidiana,. silenziosa, profonda, per essere trasfigurati.
E sarebbe bello, bellissimo, se la gente potesse dire di voi: "La cosa più bella sono gli occhi di quell'uomo che ho incontrato oggi sulla strada". Se noi fossimo così testimoni davanti alla gente, presto il mondo sarebbe cambiato, trasfigurato. Cercate di farlo per essere testimoni della trasfigurazione di Gesù nei vostri cuori ».
(P. Tomislav Vlasic, 6 agosto 1985)
Milano, 10 marzo 1986
Meditazioni di P. Tomislav Vlasic e P. Slavko Barbaric dal gennaio al giugno 1985
Milano 1996
"La Madonna sta parlando per il mondo: dobbiamo accettarla come dono prezioso dato da Dio per accettarlo e viverlo. Ed è molto importante capire che non si tratta di una venerazione generale della Madonna. Qui si offre un dono particolare, un amore particolare, una grazia particolare che dobbiamo accettare per diventare ricchi, per diventare salvati "
(P. Tomislav Vlasic, 24 maggio 1985)
Milano, 14 settembre 1985
Scopo di questa raccolta non è quello di aggiornare sugli sviluppi delle apparizioni di Medjugorje, ma bensì di riunire in un solo volume le meditazioni registrate dalla viva voce di P. Tomislav Vlasic e P. Slavko Barbaric nel periodo che va dalla Pasqua 1984 alla fine dello stesso anno, facendo proprie le riflessioni di P. Tomislav Vlasic che il 6 ottobre 1984 diceva:
Meditazioni (sui Messaggi) di P. Tomislav Vlasic e P. Slavko Barbaric - Anno 1986
Io credo che noi, tutti quanti, se vogliamo essere veri pellegrini, dobbiamo fare questo passo, anche se le potenze del mondo ci schiacciano, ci costringono: offrire con la pace le nostre vite e continuare a vivere questa offerta umilmente. Soltanto così Dio sarà glorificato in noi.
Penso che questo è molto importante, perché tutti noi siamo pronti a fare la lotta per la Madonna, a discutere, a tirare le conclusioni logiche, a portare gli argomenti umani, ma tutto quello è di poca importanza.
Dobbiamo riflettere, dobbiamo portare una chiarezza anche umana, ma in fondo è Dio che agisce e, quando non abbiamo nessuna forza umana, anche lì dobbiamo rimanere in pace, sicuri che Dio vincerà.
Perché tutti noi vogliamo un trionfo, un trionfo sulla terra, ma il trionfo sulla terra non ci sarà: soltanto chi si offrirà, come si è offerto Gesù, arriverà ad un trionfo nel Cielo. Qui sulla terra l'unico trionfo è di offrire la nostra vita, affinché il nostro fratello sia salvato.
(P. Tomislav Vlasic - 8 febbraio 1986)
Milano, 10 marzo 1987